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Come apprezzare appieno il vino
Non tutti i vini sopportano un lungo invecchiamento e se ne deve conoscere bene la natura per poterlo conservare il tempo giusto ad evitare che poi al momento di berlo, lo troviamo svanito e decrepito.
Pochi bianchi e nessun vino rosato sopportano una vita più lunga di due anni, o al massimo tre. Invece molti rossi si avvantaggiano di un moderato invecchiamento, che a seconda della loro carica di tannini, glicerina, estratto, può arrivare anche a molti anni; e’ affidata alla nostra sensibilità e perizia la possibilità di bere un vino al culmine della sua parabola vitale, né troppo presto, quando questa è ancora in ascesa, né troppo tardi, quando ormai la vecchiaia impoverisce il suo patrimonio organolettico.
Per la sua conservazione occorre una cantina il cui pregio maggiore deve essere la temperatura costante, d’estate e d’inverno, intorno ai 15 gradi, senza sbalzi termici. Deve essere anche alla giusta umidità e senza forti rumori vicini. Il vino per il suo riposo ama le luci soffici ed indirette, e bisogna evitare una lunga esposizione ad essa; ancora più bisogna temere le sorgenti di calore improvvise, come radiatori o caldaie adiacenti alle pareti.
Servire il vino
Servire il vino alla giusta temperature è spesso considerato superfluo, ma è importante che ogni vino abbia la sua, per poter esprimere al meglio le proprie peculiarità. Qui di seguito diamo alcuni suggerimenti per apprezzare al meglio i vini che si degustano. Bisogna anche tenere presente la temperatura ambiente per evitare che i vini si riscaldino o si raffreddino troppo rapidamente; allo scopo un secchiello aiuta a conservare la bottiglia alla giusta temperatura.
Vini spumanti e rosè – si servono ben freddi, a circa 7-8 °C in una flute, che esalta il perlage, fine e persistente mantenendolo visibile fino in fondo.
I vini bianchi dall’acidità relativamente alta, si servono a 10-12 °C. il bicchiere adatto è il N° 2 perché permette di avvertire inizialmente il dolce ed il fruttato mentre le fragranze sono convogliate al naso dalla forma del bordo, mentre il bicchiere N° 3 si userà per i bianchi secchi e complessi.
I vini rossi, maturi ma ancor giovani, fini e complessi si servono a circa 18 °C in un bicchiere moderatamente panciuto ed alto, simile al N° 4 che è adatto a molti rossi della tradizione italiana.
I vini rossi invecchiati e pieni di estratto sono al meglio intorno ai 16-18 ºC. serviti in un bicchiere largo ed ampio, per consentire loro di sviluppare tutta la loro intensità e complessità.
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N. 1 - Flûte |
N. 2 |
N. 3 |
N. 4 |
N. 5 |
Bicchieri della linea Riedl |
I profumi di un vino si valutano bene facendo scorrere il bicchiere al di sopra del naso, verso il basso, e quindi esponendolo rapidamente l’apertura alle cavità nasali: l’effetto è assolutamente sicuro.
I sapori di un vino – personalmente siamo soliti valutare un vino con un metodo che porta a scindere i vari sapori ed odori in momenti successivi. Ognuno di questi momenti è atto a meglio cogliere uno dei gusti del vino.
- in un primo momento si avverte il dolce sulla punta della lingua, sporgendola appena fuori delle labbra socchiuse.
- in un secondo momento si percepisce il secondo gusto, il salato, scivolando con la lingua verso un lato o l’altro della bocca premendo la lingua contro la guancia.
- terzo momento e terzo gusto: l’acidulo, espresso dall’acidità fissa, essenziale ai vini per invecchiare bene. Si percepisce questa sensazione di acido continuando a far scivolare la lingua verso l’interno, fin dove può arrivare.
- il quarto momento è per percepire l’amaro, che si avverte spingendo la lingua contro il palato.
- il quinto momento, quello finale, valuta l’acidità volatile, avvertibile nel momento in cui il vino, lasciando la cavità orale, si volatilizza a contatto del caldo della gola.
Ossigenazione e decantazione - Un vino invecchiato, quando la bottiglia viene stappata, ritrova il contatto con l’ossigeno, il quale in un tempo più o meno breve, lo riporta alla vita dopo un lungo sonno. Quando il vino respira, gli si permette di esprimere al meglio tutte le sue fragranze ei suoi sapori ma bisogna fare attenzione al tempo di esposizione all’aria. Se avete un ospite improvviso e poco tempo per il pranzo, un bianco o un rosso fruttato saranno appropriati e sarà sufficiente stappare un’ora prima di berli. Se invece si serve un rosso invecchiato, di corpo, sono necessarie alcune ore affinché tutto il bouquet possa sprigionarsi; piuù il vino è vecchio, più consistente il corpo e maggior tempo sarà necessario ossigenarlo. Allo scopo la decantazione aiuta ad abbreviare l’espressione di un grande vino, poiché, mentre il vino viene versato dalla bottiglia nel decanter, il suo contatto con l’aria è ampio e diffuso. Il decanter è d’aiuto anche per separare i sedimenti che sicuramente saranno presenti sul fondo di una bottiglia di annata.
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L’Arcera
Country House
Residenza di Campagna
Bed&Breakfast
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