Viggiano, dai suoi 1023 m. slm, domina l’alta Valle dell’Agri, spingendo l’orizzonte fino alla sky-line delle quinte montuose formate dai contrafforti dei monti Raparo, Srino fino al Pollino e al confine calabrese. Il suo arroccato centro storico è fatto di vicoli e scalinate interminabili, convergenti verso la vetta, occupata dai ruderi dell’antico castello normanno, con tre torri che hanno ispirato lo stemma cittadino.
“Il paese non è grande, ma nemmeno piccolo, l’aria ottima, pittoreschi i dintorni; le rovine di Grumentum a pochi passi; arpeggiamenti da per tutto, fanno di Viggiano l’Antissa della Lucania” . Sono parole di un turista d’eccezione, Giovanni Pascoli, il quale nell’estate del 1884, fu Commissario d’esame presso il Convitto-Ginnasio Silvio Pellico di Viggiano e diede questo giudizio della cittadina che lo ospitava in una lettera indirizzata all’amico Carducci.
Nelle poche parole del Pascoli c’è in effetti tutta Viggiano: la sua storia originata dall’orbita di Grumentum, la salubrità del clima felicemente condizionato dall’altezza, la sua fama di città di arte, musica e musicisti. Se si aggiunge a questo la grande disponibilità dei lucani nei confronti dell’ospite, si può facilmente apprezzare la cittadina come luogo ideale per trascorrere tranquille e distensive vacanze immersi nella natura incontaminata alla ricerca dei vari giacimenti gastronomici che oggi si affiancano a quelli del sottosuolo.
La sua musicalità si trasmette ancora attraverso i vicoli e gli angoli pittoreschi disseminati per tutto il centro storico, nei flauti, violini, arpe scolpite nelle chiavi di volta con artistica fattura, testimonianze di un passato artistico famoso in tutto il mondo.
La storia di Viggiano è infatti nella storia dei suoi artigiani, costruttori di arpe e zampogne, dei musicisti emigrati in tutto il mondo, resi leggendari dai versi del Parzanese che cantava: … con l’arpa al collo – son viggianese / tutto il mondo è il mio paese… tanto girovagare che ha reso la mentalità libera nel pensiero e avanzata nei costumi.