Non sene può più di etichette, aggettivi bollini verdi ecc che qualificano un vino!
Nc’è niente di più naturale della fermentazione alcolica, la quale avviene anche all’insaputa dell’uomo. Naturale: secondo il dizionario: ‘cosa che è in natura’; ebbene in natura c’è solo uva, non esiste vino. Ma tutto quello che si fa per allevare la vite e trasformare l’uva in vino è innaturale: è innaturale potare, innestare, piegare, allungare tagliare questo o lasciare quello, vendemmiare prima, dopo, riscaldare, raffreddare, togliere, aggiungere…quindi niente è più personale, soggettivo, artistico della produzione del vino. Senza intervento umano non c’è vino
Nessuno meglio del sommo poeta poteva descriverlo più esattamente e precisamente con sole due terzine:
Guarda il calor del sol che si fa vino
Giunto a l’omor che dalla vite cola. Purgatorio – canto XXV
Questo è tutto.
E non sapeva niente nè di fotosintesi clorofilliana nè di fermentazioni!
Di questo semplice e naturale processo si è impadronito l’uomo che lo plasma a sua volontà, secondo i suoi gusti e le sue conoscenze, curando più il primo e spesso trascurando le seconde. La domesticazione non investe solo l’agricoltura viticola; anche il vino deve essere domesticato. Se l’uomo non interviene con l’agricoltura avremo un campo incolto come sarà anche il vino, incolto, senza il suo intervento nel seguire la vinificazione.
Il sole, la luce, nutrono la pianta che darà dei frutti, buoni o cattivi, secondo come viene allevata. I suoi frutti saranno la conseguenza di queste cure e daranno vino migliore o peggiore secondo la capacità e la volontà di chi lo produce.
Non c’è problema se la vinificazione “naturale” dà vini con volatile..se questo è l’obiettivo di chi lo fa e a lui piace così. Il problema sorge quando si vuol “vendere” questo, e altri difetti, come qualità, peculiarità del territorio.
Tanto…col ..marchètting si vende tutto.
Senza intervento umano non c’è vino. Non si sente più la necessità di una qualunque categoria, classificazione, aggettivazione: l’unico garante della qualità è il produttore. Poi il prodotto ottenuto a qualcuno piacerà, ad altri no..questo è il bello del vino, anzi dei vini, che sono moltissimi, quanti l’estro umano riesce ad immaginarne.