Il Volume del Progetto Basivin Sud
Il Volume del Progetto Basivin Sud

Il Sirah o Syrah o Shiraz, è uno dei vitigni che dà origine a vini molto ricercati, partendo dall’Hermitage, sua zona di elezione, e diffondendosi in Europa  fino al Nuovo Mondo. Il suo nome ha immediatamente richiamato alla mente mitiche origini orientali, come se la sua origine potesse certificare una capacità di  fornire vini di eccelsa qualità.

Una recente ricerca partita in Basilicata ed esattamente da Viggiano, in Val d’Agri, denominata Basivin-Sud ha prospettato nuovi orizzonti circa le origini dei vitigni tipicamente meridionali, come l’Aglianico, il Greco, il Guarnaccino, il Fiano, ed altri al momento completamente sconosciuti.

La ricostruzione delle parentele genetiche tra vitigni, introdotta con la decifrazione del genoma della vite,  ha designato ilPinot come ilpiù antico progenitore di tanti vitigni diffusi in Europa e non solo. Con una certa fortuna è stato possibile accertare non solo le parentele del Sirah, ma anche i suoi diretti genitori, la Dureza e la Mondeuse  blanche, con tutti i legami che queste varietà hanno con i vitigni centroeuropei, con l’Aglianico e con il Pinot. Tra i vari legami parentali sorprende la scoperta di  un nonno in comune che hanno aglianico, precedente di due generazioni e dureza, scoperta, questa, che pone il vitigno lucano tra gli avi del Syrah.

Questi incroci e trasformazioni sono avvenuti con tutta probabilità in Enotria, dove si ipotizza che il Pinot fosse già in uso dalla prima età arcaica, dove la colonizzazione greca trovò i vigneti coltivati ad oynotron, il palo di vite, e abbia raggiunto il Rodano successivamente, per merito dei Focei che, dalla patria italica, Elea, oggi Velia nel Cilento, nella metà del VI secolo a.C., fondano  Massilia (Marsiglia) trasportando vino, uve e tralci di vite alla foce del Rodano. Lungo questa tratta i vitigni selezionati in Enotria raggiungono la Francia e si diffondono nelle loro terre d’elezione: Dureza e Syrah nell’alta valle del Rodano, il Pinot nero più a nord, in Borgogna. Tra fine VI e inizio V secolo a.C. in Enotria, la prima selezione di Pinot, Dureza, Mondeuse e Syrah potrebbe aver costituito un insieme di varietà riconoscibili come Siriche,

Vite centenaria Vite centenaria di Sirica, oggi denominata Sirah o anche Shiraz o Syrah
Vite centenaria di Sirica, oggi denominata Sirah o anche Shiraz o Syrah

provenienti cioè dalla Siritide. il territorio di Siris-Heraclea – dove il suffisso -ikos indica l’appartenenza di un elemento a un gruppo omogeneo. L’assonanza con “siriaco” (dalla Siria) spiega la confusione nelle fonti latine e successive, alla ricerca di (false) corrispondenze tra Syrah e la città persiana di Shiraz e perfino con l’antica Siracusa. Ancora oggi nel sud Italia antiche viti di Sirah vengono chiamate con l’antico nome di Sirica.

Siriche, Aminae, Lucanum. Dove nasce l’Aglianico

Il particolare pregio di queste varietà si incrementa agli inizi del V secolo a.C. con la dispersione dei Sibariti, che si stanziano nell’entroterra dopo la distruzione della loro colonia. Con loro, nelle valle fluviale dell’Akiris (oggi Agri) interne all’Appennino lucano, nasce la tradizione delle Amineae: termine che designa un gruppo di vitigni eccezionali per resa produttiva e durata del vino, tanto da diventare in età imperiale una sorta di marchio di garanzia, riportato “in etichetta” sulle anfore vinarie. Nello stesso territorio il Lucanum (vinum) indica altre varietà viticole locali non ancora diffuse, selezionate da famiglie di imprenditori agricoli come le gentes Apicia, Pompeia e Caedicia. Fra queste troviamo l’Aglianico, geneticamente preesistente, ma “scoperto” e diffuso dalla gens Allia nel I secolo a.C., trasferitasi dopo l’eruzione del Vesuvio in Irpinia e nell’Alta Val d’Agri (come testimoniano le epigrafi, in unione a diversi toponimi, dal fiume Alli all’abitato di Aliano). Sebbene la conformazione fisica della valle ostacoli i collegamenti con l’esterno, quest’area si identifica nella prima età imperiale come uno dei fulcri produttivi d’eccellenza della Lucania. Nel I secolo a.C. il potente Marcus Valerius Messalla Potitus vi fonda un’azienda agricola sperimentale con vitigni provenienti dall’antica fortezza ionica di Lagaria per produrre il Lagarinum, vino di riconosciute proprietà terapeutiche secondo la medicina del tempo.

La ricerca ovviamente continua, con la speranza di poter individuare, attraverso l’indagine genetica, più precisi legami parentelari dei tanti vitigni che costituiscono un invidiabile patrimonio di diversità genetica del territorio lucano.

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