
Ottima degustazione esplicativa e rappresentativa delle possibilità di questa regione. Guidati dal come sempre competente Enzo Scivetti, abbiamo avuto modo di giudicare in sequenza cinque espressioni di Chablis della stessa maison, la Albert Pic – vini di una pulizia, equilibrio ed eleganza assoluta, (si potrebbe dire forse troppo perfettini?) ma completamente espressivi del terroir.
Petit Chablis ’14 – si parte dalla prima classificazione e ci viene da dire: se queste sono le premesse… limpidezza completa di un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli appena accennati. Il naso è evanescente di un floreale delicato e sentori minerali. Al gusto acidità citrina tagliente con un corpo che delude alquanto dopo le premesse dell’olfatto, salinità finale.
Chablis ’14 – stessa limpidezza paglierina con luminosità lievemente dorata, al naso sentori di fiori bianchi e fieno, acidità che ritroviamo in bocca con più corpo del precedente, notevole acidità di pompelmo, e una salinità che ricorda il sale marino.
Chablis ’14 Premier Cru – identica limpidezza con riflessi verdognoli più accentuati e grande luminosità. Si colgono profumi balsamici, pietra focaia e rucola bilanciate dalle note agrumate e salmastre. In bocca è di corpo, consistente, balsamico, con frutti acerbi e ritorna il sapore di rucola unito alla salinità. Grande persistenza.

Chablis 2011 Grand Cru – colore limpido e luminosità verde/oro appena più accentuata dei precedenti, nonstante l’età. Al gusto si percepisce una nota dolce che scompare dopo poco tempo, evidenziando balsamicità, pesca, freschezza in grande armonia con acidità e salinità. Ottima persistenza.
Chablis Pic Premiere 2002 – gli anni non hanno scalfito il giallo paglierino arricchito da riflessi oro vecchio e la luminosità. Profumi esplosivi e complessi che si liberano in sequenza fino alla nocciola tostata, al fumè e un sentore di vongole ed ostriche che ne destinano facilmente l’abbinamento.
Degustazione di grande valenza didattica che spiega perfettamente cosa vuol dire terroir..