Ancora un vitigno dal profilo molecolare sconosciuto, il guarnaccino,  (niente a che vedere con il guarnaccia, grenache, alicante o cannonau già conosciuto) scoperto nel corso degli esami che il CRA di Turi ha in esame, tra i cloni recuperati nei vecchi vigneti dela Basilicata.

Uva Guarnaccino in Basilicata
Uva Guarnaccino in Basilicata

Il Guarnaccino è doppiamente interessante, dal momento, che anche se il suo profilo genetico è originale,   i punti di contatto con il profilo genetico del Cabernet Franc  lo rende straordinariamente importante per documentare la presenza di questo vitigno in Basilicata in tempi lontani, molto adatto alla produzione di vini naturali, dal momento che il suo adattamento alla propria area consente un allevamento con minimi interventi fitosanitari.

Dopo aver trovato, quindi, da parte del CNR di Torino, il progenitore del Sangiovese in antichi ed isolati vigneti calabresi, questo ritrovamento pone nuovi interrogativi sulla circolazione dei cloni di vitis vinifera nella nostra regione, vero e proprio svincolo nodale dei traffici arcaici tra Puglia, Campania e estremo Sud Italiano nel periodo della colonizzazione Greca.

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