I vini in degustazione presentati dall'enologo CRA Francesco Mazzone e dal delegato ONAV Enzo Scivetti
I vini in degustazione presentati dall’enologo CRA Francesco Mazzone e dal delegato ONAV Enzo Scivetti

Quest’anno al Vinitaly il piccolo manipolo di produttori della Val d’Agri, al quale apparteniamo, ha potuto presentare, con notevole orgoglio, i primi campioni, frutto della ricerca iniziata nel 2008 finanziata del Comune di Viggiano e dall’ALSIA – Azienda Lucana di Sviluppo in Agricoltura. 

Il CRA di Turi – Centro di Ricerche in Agricoltura –  che ha svolto le ricerche dei vitigni antichi nella Val d’Agri e costituito il campo catalogo, ha potuto offrire in degustazione i primi vini bianchi ottenuti dai cloni ritenuti più interessanti dal punto di vista enologico. Si tratta di microvinificazioni ricavate da viti di tre anni in pochissimi esemplari, tra i tanti selezionati, che possono dare solo una idea delle potenzialità che potrebbero poi esprimere le viti impiantate ed allevate secondo i giusti canoni.

I vini si sono dimostrati molto interessanti e delle caratteristiche organolettiche originali tali da riscuotere l’interesse dei numerosi sommelier e degustatori ONAV intervenuti, primo fra tutti il Direttore Generale ONAV Michele Alessandria. Queste le varietà presentate in degustazione con le prime impressioni suscitate:

I sommelier e gli ospiti allo stand ONAV- sulla destra il Direttore Alessandria
I sommelier e gli ospiti allo stand ONAV- sulla destra il Direttore Alessandria

. Santa Sofia.  Sotto questo nome si nascondono vari vitigni che possono però tutti essere ricondotti a verietà già iscritte al Catalogo Nazionale. Questo però ha profilo originale non catalogato nel data-base del CRA. La sensazione iniziale è quella di fiori bianchi ed erba tagliata ben sostenuti da una buona acidità e spiccata sapidità che ricorda minerali e mela.

– Giosana. Vitigno dal profilo originale non catalogato nel data-base del CRA. Forse la più particolare di tutte, anche per la doppia personalità per la versione aromatica e non. Degustiamo quella aromatica, di buona struttura, alcolico, che al naso ricorda alquanto il profumo della malvasia, ma molto più intenso e caratteristico. Il vino risulta molto equilibrato con un ricco corredo aromatico ed in bocca sentori di frutta tropicale.

– Garganega. Vitigno recuperato in Basilicata, ma identico a quello veronese. E’ tuttavia molto espressivo con una buona struttura, alta acidità e molto equilibrato nei componenti. Buona persistenza floreale e notevole balsamicità.

– Fiano. Stesso clone del fiano avellinese ma reperito in un vigneto di circa cento anni. Molto tipico con caratteristiche ben sviluppate, buona struttura ed una forte componente fruttata accompagnata da sentori di mandorla tostata e nocciola. Notevole lastruttura, la gradazione alcolica e l’acidità.

– Moscato Giallo. Anche questo recuperato in un vecchio vigneto, corrisponde al noto vitigno impiegato anche come uva da tavola. Si caratterizza per il tenue e poco invasivo aroma moscato ma è forse il vino dalle caratteristiche meno peculiari.

– Aglianico – rosato.  Clone di Aglianico che corrisponde al profilo del noto vitigno meridionale, ma con la caratteristica che, se vinificato in rosso, ha una colore poco accentuato che lo differenzia dai cloni più noti. Per questo motivo si è scelto di vinificarlo in rosato.  Conserva una spiccata acidità, tipica della cultivar, con sentori fruttati molto gradevoli.

Naturalmente, dopo queste prime sensazioni, spetta ai viticoltori lucani saper scegliere le corrette pratiche di coltivazione e vinificazione al fine di esaltare la tipicità e le caratteristiche del territorio che li ha conservati.

Il prossimo 21 Giugno sarà la volta dei rossi che il CRA ha scelto di vinificare e che saranno presentati presso la sede dell’ALSIA a Villa d’Agri. Chi volesse intervenire sarà il benvenuto.

Per informazioni Luigi Iacoletti

Mail  info@organicwine.it     Cell.  338 8595158

 

 

 

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